Test sierologico per il coronavirus: anticorpi IgM e IgG | Infermiera volte

2021-12-14 20:51:37 By : Ms. Kelly Zheng

Rilanciamo un approfondimento del Dott. Roberto Gindro pubblicato sul portale Valori Normali.

Cosa si intende per test sierologico? - Il termine sierologia significa che il test viene eseguito su un campione di sangue venoso e, proprio come un normale esame del sangue, questo è tipicamente prelevato da una vena del braccio. Esistono anche test rapidi effettuati su sangue capillare, cioè prelevato da un dito attraverso la puntura di un piccolo ago, ma in questo caso l'affidabilità è ridotta.

Qual è la differenza con il tampone? - Il tampone è un esame che serve a capire se il virus è presente nell'organismo del soggetto testato, sulle mucose respiratorie analizzate e al momento del prelievo; in tal caso, è ragionevole attendersi che sia contagioso e, come tale, dovrebbe procedere all'isolamento volontario volto a proteggere altre persone. Il risultato non fornisce altre informazioni e, inoltre, nulla ci dice sulla presenza e/o gravità dei sintomi o su quando è avvenuto il contatto con il virus.

Il test sierologico, chiamato anche test degli anticorpi IgM e IgG, ha invece l'obiettivo di ricercare nel sangue la presenza di anticorpi prodotti contro il virus, il cui dosaggio ci consente alcune importanti informazioni complementari, diverse da quanto suggerito da il tampone. È importante sottolineare questo aggettivo, complementare, perché le informazioni restituite sono diverse e integrano quelle ottenute dal tampone.

A conferma di ciò, segnaliamo che la campagna del ministero prevede che "in caso di diagnosi positiva, la persona interessata sarà posta in isolamento domiciliare temporaneo e contattata dal proprio servizio sanitario regionale o dalla Asl per effettuare un tampone nasofaringeo che verifichi l'eventuale stato di contagiosità».

Come interpretare il risultato del test? - Per capire come interpretare il risultato del test dobbiamo fare un passo indietro e capire cosa succede quando il virus raggiunge l'organismo e riesce a colonizzarlo; Consiglio di prendere il conteggio dei giorni e delle settimane come semplificazione a scopo informativo in quanto non ancora definiti nel dettaglio e apparentemente abbastanza variabili nella popolazione.

In sintesi, possiamo così interpretare un sierologico per il Covid-19:

Se in futuro ci saranno prove a sostegno dell'acquisizione dell'immunità a seguito di infezione, ciò sarà indicato dalla condizione descritta dal quarto e ultimo punto, unica presenza residua di IgG nel sangue. In ogni caso è bene ricordare che sia il tampone che il sierologico sono come fotografie scattate in un preciso momento della vita di una persona; Ad esempio, non si può escludere, per assurdo, che un paziente senza anticorpi al coronavirus al momento del prelievo, li sviluppi il minuto successivo a seguito di una recentissima infezione risalente a pochi giorni prima.

Cosa sono le IgA? - Si tratta di immunoglobuline, cioè anticorpi, che possono essere isolati nelle mucose respiratorie; vengono valutate in alcuni test, ma sicuramente oggi hanno un'importanza minore rispetto a IgM e IgG.

I sierologici sono tutti uguali? - No, non sono tutti uguali ed è anzi molto importante capire almeno in generale le diverse tipologie disponibili. La prima grande distinzione va fatta tra:

I test quantitativi sono generalmente più affidabili, e vedremo presto cosa si intende in questo caso quando si parla di affidabilità, ma ci permette anche di verificarne l'andamento nel tempo, così da capire dove si trova il paziente sulla curva. Quando si sceglie volontariamente di sottoporsi al test, è consigliabile rivolgersi a laboratori di comprovata affidabilità, che utilizzano test clinicamente validati, ovvero di cui si conoscono esattamente sensibilità e specificità.

Ma cosa si intende con questi due termini? La sensibilità ci dice quanti soggetti infetti risultano effettivamente positivi; Ad esempio, se un test ha una sensibilità non inferiore al 90%, significa che testando 100 soggetti che hanno effettivamente anticorpi in circolo, 10 di loro otterranno un risultato negativo, un tipo di errore definito "falso negativo". .

La specificità, invece, è un parametro che ci dice quanti soggetti privi di anticorpi risultano effettivamente negativi al test; Ad esempio, se un test ha una specificità pari al 95%, significa che su 100 soggetti che non sono mai entrati in contatto con il virus, otterranno comunque un risultato positivo, per errore, definito "falso positivo".

Quali sono i valori di sensibilità e specificità dei test attuali? - Ai laboratori che collaborano con la campagna ministeriale sono richiesti esattamente i valori che ho citato nell'esempio:

90 e 95% sembrano valori complessivamente buoni, vero? Sì, sono test abbastanza buoni e comunque in linea con quanto attualmente disponibile sul mercato, ma vale comunque la pena fare qualche ulteriore considerazione.

Un risultato sierologico positivo con tampone negativo significa che sei immune? - Questa è la speranza condivisa da tutti i ricercatori che lavorano in prima linea, ma purtroppo ad oggi la risposta è ancora “non necessariamente”. Una gran parte della comunità scientifica attualmente ritiene che lo sviluppo di anticorpi permetta di beneficiare di un'immunità almeno temporanea, alcuni virologi stimano almeno qualche mese, ma si tratta proprio di stime su cui c'è ancora molto su cui lavorare.

Ma ancora una volta la questione è più complessa di così. Quello che dovremo capire nei prossimi mesi è se una qualche immunità permette di prevenire solo nuovi sintomi, o addirittura un nuovo ingresso del virus nell'organismo, con conseguenze profondamente diverse in termini di potenziale circolazione del virus e immunità di gregge.

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